Premio scamozzi
Segnalato da FedercriticiCategoria: Concorsi
Data: dal 09 ottobre 2010 al 30 ottobre 2010
Indirizzo: Galleria Liberismo Palazzo Valmarana Braga
Provincia: Vicenza
Orario di apertura: 10.00 - 12.30 15.00 - 19.30
Come arrivare: COrso Fogazzaro,16.
Sito internet: www.federcritici.org
Referente: Monica Martins - curatrice
Per informazioni: 0444 327976
E-mail: info@federcritici.org
Il Premio Scamozzi, concorso di arte contemporanea internazionale "Città di Vicenza", è ispirato al ruolo della memoria nei processi di elaborazione creativa delle immagini. Iscrizioni aperte ad opere di pittura, fotografia, scultura e arte digitale su www.federcritici.org
Quattro aree tematiche articolate sul binomio della percezione: "Splendore e Decadenza":
a) corpo, ritratto e identità umana; b) ambiente urbano, realtà sociale e condizione esistenziale; c) percezione soggettiva, memoria critica e trasposizione di contenuti in chiave simbolica; d) Elaborazione di sentimenti, stili e miti del passato e del presente
Mostra finalisti Galleria Liberismo - Palazzo Valmarana Braga
Corso Fogazzaro, 16 - Vicenza
Premiazioni all'interno dell'Odeo del Teatro Olimpico realizzato da Scamozzi
Presentazione
“Tutto ciò che provoca solidarietà significative tra gli uomini risveglia sentimenti comuni di questo genere, le identificazioni. Su di esse riposa in buona parte l’assetto della società umana, il suo splendore e la sua decadenza” (Freud, “carteggio con Einstein”)
Il concorso è aperto a tutti gli artisti che si ispirano ai miti antichi, moderni o contemporanei. Da Leonardo a Andy Warhol, da Canova ad Keith Haring, l’arte occidentale ha attuato cicliche operazioni di decodificazione e reinterpretazione del mito alla scopo di raffigurare in sintesi e rendere espliciti i temi dell’identificazione individuale con i modelli ritenuti più significativi dalla coscienza collettiva.
Il processo di ri-elaborazione creativa dei miti testimonia la necessità di evocare un passato in cui vigevano norme e regole individualizzate che trascendevano il senso comune delle cose. “Le sette Vie di Tebe” alludono simbolicamente un tempo mitico in cui era possibile attuare un percorso convergente di rivelazione della “funzione trascendente” che dischiude alla percezione, alla coscienza e alla conoscenza simbolica.
Per Jung, “mediante questa funzione vengono date quelle linee di sviluppo individuali che non potrebbero mai essere raggiunte per la via già tracciata da norme collettive” (Tipi psicologici), mentre per gli artisti e gli architetti del Rinascimento tale funzione rappresentava l’essenza stessa dell’arte di modificare la realtà e i costumi sociali, la percezione e la coscienza dei contemporanei, la cultura e il sensibilità estetica del proprio tempo.
I periodi di crisi risvegliano i valori della solidarietà e della memoria e l’arte recupera le icone, i miti e le trame della coscienza che comunicano la forza, la bellezza e il rigore del ragionamento razionale ispirato dalla percezione simbolica dell’esistenza.
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